23 febbraio 2025.
“Dai, e ti sara dato. Perchè con la stessa misura con cui misurate, sarà misurato anche a voi”. (Lc 6, 38)
Questa settimana il Vangelo ci offre un riassunto del messaggio morale di Cristo. Lo fa proponendoci alcuni esempi concreti di difficile applicazione: “Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, pregate per coloro che vi fanno del male”. E poi dice qualcosa che ci deve servire da stimolo per poter mettere in pratica i suoi mandati:”La stessa misura con cui misurate, sará misurato anche a voi”.
Anche senza questo avvertimento dovremmo essere disposti a tentare di praticare il comandamento dell’amore, e cioè dovremmo amare anche se fosse solo per gratitudine a Dio che ci ha tanto amati. Ci conviene farlo perché se non amiamo non ci ameranno, se non perdoniamo non ci perdoneranno. Solo chi crede di essere libero da ogni colpa o pensa di non avere mai bisogno d’aiuto da parte di nessuno, può permettersi il lusso dell’egoismo. Ma se si comporta così è davvero senza peccato? Apparentemente potrebbe sembrare che è così ma in realtà è pieno di superbia.
Dunque, facciamo le cose per gratitudine al Signore con il quale abbiamo un debito infinito. Anche se il prossimo non se lo merita, facciamolo per Lui, per Dio. Non dimentichiamoci che noi non siamo perfetti e che anche a noi ci devono sopportare, perdonare, consolare, aiutare. Se non siamo capaci di essere generosi come possiamo pretendere che gli altri lo siano con noi?
Obiettivo: Ogni volta che qualcuno mi chiede aiuto o ha bisogno d’aiuto devo comportarmi come vorrei essere trattato dagli altri o come mi comporterei io se il bisognoso fosse mio figlio.