26 gennaio 2025.
Gli fu presentato il libro del profeta Isaia ed egli, apertolo, s’imbatté nel passo in cui c’era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato e mi ha inviato a portare ai poveri il lieto annunzio, ad annunziare ai prigionieri la liberazione e il dono della vista ai ciechi; per liberare coloro che sono oppressi, e inaugurare l’anno di grazia del Signore. (Lc 4, 17-21)
Cristo non si è fatto uomo per renderci la vita “amara” e rovinarcela con leggi morali impossibili da osservare. Al contrario, è venuto per darci la libertà, la speranza e la felicità. Ebbene, questo sarà possibile solo se Gli diamo retta, se Gli obbediamo e se Lo imitiamo. Osservare le leggi morali non è altro che imitarLo.
In definitiva, saremo davvero liberi e felici solo se amiamo. Tutto ciò che non è vero amore non ci rende liberi ma schiavi. Quando amiamo, invece, ci sentiamo bene perché tiriamo fuori il meglio di noi e perché contribuiamo a rendere felici gli altri. Ma non dobbiamo dimenticare che l’amore implica sempre rinunce e sacrifici, dimenticarsi di sé stessi, allontanarsi dal proprio egoismo.
Amare quindi è la via della felicità ma il cammino dell’amore è la generosità e, in fondo, la croce. O capiamo questo o abbiamo un concetto falso, sentimentale e traditore dell’amore perché, alla fine, chi ama per davvero è colui che si prende cura dei propri genitori anziani o di un malato di lunga durata e non colui che lo uccide con la scusa di non farlo soffrire più. Chi ama per davvero è colui che si prende cura della sua famiglia e non colui che la abbandona o la distrugge, senza abbandonarla, con il suo egoismo. Chi ama per davvero è colui che non mente, che non ruba, che non uccide, colui che dà l’elemosina, colui che difende la verità e la giustizia, colui che lavora per la pace.
Obiettivo: Rinunciare a tutto ciò che non è vero amore. Eliminare i motivi e i comportamenti egoistici per trovare la felicità che Cristo promette a coloro che Lo imitano.