25 maggio 2025.
“La pace vi lascio, la mia pace vi do. Non come la dà il mondo io ve la do. Non si turbi il vostro cuore e non si abbatta.” (Gv 14, 27-28a)
Cristo è il Principe della Pace. Malgrado ciò, la sua vita pubblica è sempre stata coinvolta in conflitti, l’ultimo dei quali lo ha portato alla morte. Questa apparente contraddizione potrebbe sembrare strana e senza logica ma se ci concentriamo sul contenuto del messaggio cristiano scopriremo che è completamente normale. In effetti il Signore parla di pace ma non di una pace qualsiasi. Dato che Lui non parla d’ amore ma del “suo” amore fa lo stesso parlando anche della “sua” pace. La pace di cui parla si costruisce sulle fondamenta della giustizia e della libertà e non sulla repressione e sulla paura. Si tratta di una pace attiva molto diversa dalla rassegnazione passiva di quelli che si rifiutano di lottare per difendere quelli che soffrono. Il cristiano non cerca né ama i conflitti ma neppure li evita a qualsiasi prezzo, al prezzo di tradire la propria coscienza o di volgere lo sguardo dall’altra parte mentre i poveri sono oppressi.
Conviene prendere ciò in considerazione specialmente ora con i tempi che corrono, tempi difficili, di terrore nei quali c’è la paura di salire su un treno o su un aereo o entrare nella metropolitana. Per noi la pace è un valore molto grande ma non è il valore supremo, non a costo di dover rinunciare alle nostre idee, ai nostri principi morali o alla nostra fede. Quel che succede è che noi non diventeremo assassini o assassini suicidi. Il punto è che noi siamo disposti a dare la vita, non a toglierla, per difendere ciò in cui crediamo. Dunque, cerchiamo la pace senza paura del conflitto non violento, allo stile di Cristo, per amore a Dio e ai poveri. E se arrivasse la guerra, atteniamoci fedelmente a quello che ci dice il Santo Padre, al quale dobbiamo sempre saper ascoltare.
Obiettivo: Rifiutare la violenza e non soltanto quella internazionale ma anche quella che proviene da noi. Difendere pacificamente i nostri diritti e le nostre convinzioni morali e religiose.