Domenica XXXIII: Obbedire all’unica parola che dà vita

17 novembre 2024.

“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.”  (Mc 13, 31)

         Le parole di Cristo, presenza autentica di Cristo stesso, non passano mai invano. Non solo sono sempre attuali ma, se ascoltate con le orecchie dell’anima, non smettono mai di dare frutto nel cuore dell’uomo.

         Ma, affinché ciò sia possibile, per ascoltarle, bisogna far tacere le altre voci. A volte queste voci provengono dal nostro egoismo e dai nostri istinti. In altri casi sono delle voci che provengono da fuori e che si sforzano di spodestare Dio dal primo posto nel nostro cuore per essere occupato da loro e da quelli che le pronunciano. È quindi opportuno esaminare la nostra coscienza per scoprire se sono le parole di Cristo, il suo messaggio trasmesso attraverso la Chiesa, a guidare la nostra vita o se sono altri (personaggi famosi, politici, giornalisti ecc.) ad aver preso il Suo posto. Sebbene queste “parole degli uomini” siano presentate dinanzi alla nostra intelligenza e ai nostri interessi in modo seducente e attraente, non dobbiamo dimenticare che lo stesso è successo in altre occasioni nel passato con delle conseguenze tragiche per le persone e i popoli che le ascoltarono, come il nazismo o il marxismo. Solo le parole di Cristo, la “parola di Dio” produce vita. Solo questa ci dice la verità perfino quella parte di verità che ci fa male, che mette a nudo dinanzi ai nostri occhi i nostri peccati, quelli che vorremmo rimanessero nascosti.

         Dunque, sforziamoci di accogliere la parola del Signore integralmente, senza permettere a nessuno  di censurarla nel nostro cuore o fuori di noi. E poi proviamo il più seriamente possibile a metterla in pratica.

Obiettivo: Analizzare i nostri criteri, i nostri valori, le nostre norme morali per vedere se sono coerenti con gli insegnamenti di Cristo o con quello che dice la gente o pensa il mondo.

En archivo