Terza domenica di Pasqua: Predica e pratica il perdono

14 aprile 2024.

Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture. Ed aggiunse: «Così sta scritto: il Cristo doveva patire e il terzo giorno risuscitare dai morti; nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati».  (Lc 24, 45-47)

         “Vangelo” significa “buona notizia” e questa “buona notizia” la riassume l’evangelista Luca in poche parole: esiste un’altra vita dopo la morte e ciò è dimostrato dal fatto che Cristo è risorto. Inoltre, quest’altra vita, che sarà eterna, è contrassegnata dal perdono dei peccati, dalla salvezza che Cristo ci ha conquistato con la sua morte redentrice. Ma c’è una condizione: è necessario che avvenga la conversione. Senza conversione e senza pentimento l’amore di Dio non ci può salvare, come la pioggia non ci bagna quando ci si protegge con l’ombrello.

         Dunque, dobbiamo predicare e praticare la conversione, il pentimento e il perdono, non come fine a se stesso ma come un mezzo necessario per raggiungere il premio promesso: il perdono dei peccati e la vita eterna. Potremmo aggiungere anche un’altra cosa: come mezzo utilissimo per dare gioia a Dio, il quale sarà contento quando abbandoneremo la nostra vita di peccato e avanzeremo sulla via della santità.

         La chiave è praticare e predicare la conversione e quest’ultima si pratica attraverso il perdono. Un perdono che si chiede a Dio e che si riceve da Dio. Un perdono che viene chiesto da noi al prossimo offeso e che gli viene concesso quando è lui che ci ha offesi.

Obiettivo: Togli dal tuo cammino tutto quello che ti impedisce di avvicinarti a Dio. Convertiti sinceramente e confessati. Inoltre, dai al prossimo il dono del tuo perdono che tu hai ricevuto da Dio.

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